Roma, 05 maggio 2022
Ieri pomeriggio, presso la sede del Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti (Segredifesa), è stato integrato l’Accordo di Collaborazione del 17 novembre 2020 (relativo alla qualità del costruito e ai processi tecnico–amministrativi per le grandi riqualificazioni, le trasformazioni edilizie e lo sviluppo del territorio) tra Segredifesa, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) ed il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC).
L’Addendum all’Accordo prevede che gli studi e le iniziative della Collaborazione vengano estesi anche ai temi riguardanti le competenze e le esperienze specialistiche dei geologi
L’Atto è stato firmato dal Segretario del Segretariato Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti, Generale Luciano Portolano, dal Presidente del CNI, Ingegnere Armando Zambrano, dalla Vicepresidente del CNAPPC, Architetto Tiziana Campus, e dal Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Dottor Geologo Francesco Violo.
Presenti anche il Generale Ispettore Giancarlo Gambardella, Direttore della Direzione dei Lavori e del Demanio (Geniodife) e promotrice della cooperazione con gli Ordini Professionali; il Colonnello Pasqualino Iannotti, Capo Ufficio Accordi di Programma, Convenzioni e Ricerca di Geniodife e rappresentante di Segredifesa al tavolo dei lavori, e l’Ingegnere Felice Monaco, Consigliere CNI con delega al Gruppo di Lavoro per l’attuazione del Protocollo.
Un ulteriore iniziativa promossa dalla Difesa per facilitare l’ormai avviato processo di riqualificazione/razionalizzazione del proprio patrimonio infrastrutturale, il quale, attraverso adeguati percorsi e strumenti di “valorizzazione” può diventare un fattore di crescita economica e sviluppo del territorio e del sistema Paese.
‘‘La firma dell’Addendum da parte del Consiglio Nazionale dei Geologi – ha dichiarato il Dottor Violo – costituisce una significativa conferma della necessità di un confronto multidisciplinare nei processi tecnico-amministrativi che governano le grandi riqualificazioni e lo sviluppo sostenibile del patrimonio della Difesa, per i quali i Geologi svolgono un ruolo fondamentale. Lo studio, la verifica e la progettazione geologica degli interventi costituiscono il preliminare approccio al miglioramento delle infrastrutture edilizie e dell’ambiente circostante.”
L’Architetta Campus ha sottolineato come: “Con la firma del Protocollo si rafforza un percorso impegnativo ma lungimirante intrapreso da Segredifesa e dai professioni rappresentati dai Consigli Nazionali coinvolti nella modernizzazione del Paese. La riqualificazione del patrimonio ad uso delle forze armate rappresenta un processo significativo per le nostre città e per il territorio circostante in grado di realizzare nuove e positive interazioni che consentano anche di attivare interventi di natura culturale e sociale. Questa trasformazione dovrà essere attivata, in primis, attraverso procedure innovative concorsuali che garantiscano trasparenza, ricerca e alta qualità del risultato finale”.
“L’incontro di oggi”, ha affermato l’Ingegnere Zambrano, “rappresenta un momento importante. Si tratta di un’occasione per fare il bilancio di questa collaborazione per gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio e infrastrutturale del Ministero della Difesa e, al tempo stesso, di definire un ulteriore sviluppo, coinvolgendo in questa attività anche i geologi. Dai dati relativi ai bandi di progettazione deduciamo che questo nostro lavoro ha prodotto ottimi risultati, soprattutto nell’evitare contenziosi legati alla realizzazione delle opere. Il nostro scopo finale è mettere la qualità della progettazione al centro dell’attività di realizzazione delle opere pubbliche. Un buon progetto è la base per ottenere opere di qualità, nel rispetto dei tempi previsti”. Il Generale Portolano ha augurato un proficuo lavoro a tutti nell’ottica di una sempre maggiore attitudine della Difesa ad aprirsi verso Organi esterni per l’ottimale impiego di quelle infrastrutture, comprese quelle dismesse, che possono costituire un elemento di valore aggiunto per il Paese anche a favore dell’intera comunità.