Il valore dei servizi di progettazione comincia a segnare il passo
Il Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) ha pubblicato un rapporto dettagliato che evidenzia significative variazioni nel mercato dei servizi di ingegneria e architettura, mostrando come la spinta iniziale del PNRR stia perdendo forza. Secondo i dati, il valore complessivo delle gare di progettazione, nel periodo maggio-agosto 2024, è stato di poco superiore a 304 milioni di euro, con una riduzione di oltre 600 milioni rispetto a due anni fa.
Nel confronto tra i primi otto mesi del 2024 e il medesimo periodo del 2023, il valore degli importi risulta positivo (615 milioni di euro), ma solo se consideriamo il totale delle gare includendo accordi quadro, concorsi, servizi ICT e gare con esecuzione. Questo scenario rappresenta una sfida importante per il settore.
Il Commento di Marco Ghionna, Presidente del Centro Studi
Marco Ghionna, Presidente del Centro Studi, ha sottolineato come il calo di circa 600 milioni di euro sugli importi delle gare di progettazione rappresenti un dato preoccupante. “Registrare una diminuzione di circa 600 milioni di euro sugli importi a base d’asta per servizi di ingegneria in due anni è un dato che va analizzato e compreso bene anche con approccio predittivo. Se dovesse infatti mantenersi il trend di diminuzione degli importi a base di gara banditi, [...] quel piccolo aumento del ribasso medio nelle gare per servizi di ingegneria rilevato oggi (+1,3%) rispetto allo stesso periodo del 2023, rischierebbe di ritornare a livelli incongrui spinti da un mercato in contrazione qualora in assenza di sistemi regolatori dei compensi professionali. Oggi invece il quadro normativo vigente sembra, pur in condizioni di mercato in evidente calo, mantenere i ribassi medi per i servizi di ingegneria entro valori capaci di salvaguardare la qualità della progettazione, il tutto a beneficio della collettività. Un altro dato interessante da osservare è quello della distribuzione delle gare in valore assoluto. Il 36,9% dei queste è in capo ai liberi professionisti, seppur con un valore economico derivato del 7,7% sul complessivo degli importi. Basta solo questo dato per comprendere quanto importante sia il lavoro dei liberi professionisti tecnici nel raggiungimento fisico degli obiettivi di sviluppo del sistema Paese”.
Dettagli sulle Gare e le Aggiudicazioni
Dal rapporto emerge che circa il 49,8% dei bandi pubblicati nel secondo quadrimestre del 2024 ha un valore a base d’asta superiore a 215mila euro confermando l’importanza e l’impegno crescente nella realizzazione e miglioramento delle grandi opere pubbliche del nostro Paese. Tuttavia, ben il 42,6% delle gare ha importi inferiori a 140mila euro, segnalando una forte prevalenza di piccoli bandi.
Per quanto riguarda le aggiudicazioni, il dato che emerge è negativo per i liberi professionisti, il cui importo medio di gara è dimezzato scendendo da 104.662 euro a 52.350 euro.
Un po’ più confortante il quadro per gli ingegneri che si sono aggiudicati una gara facendo parte di una ATI o di una RTI con una società: in questo caso l’importo medio di aggiudicazione è sui livelli di quello dello stesso quadrimestre del 2023, seppur in lievissimo calo. I liberi professionisti si sono aggiudicati nel periodo maggio-agosto 2024 il 36,9 % delle gare, ma soltanto il 7,7 % degli importi.
Le società, invece, hanno registrato un incremento dell’importo medio delle gare aggiudicate, conquistando il 44,2% delle gare e ben il 68,2% degli importi.
Equo Compenso e Qualità della Progettazione
Un'analisi dell’Osservatorio bandi della Fondazione CNI ha evidenziato 331 casi di gare con possibili anomalie, di cui 128 hanno richiesto un intervento diretto da parte della Fondazione presso le stazioni appaltanti per modifiche o sospensioni. Le anomalie hanno riguardato principalmente aspetti correlati all’equo compenso e al calcolo dell’importo a base d’asta. Al momento della stesura del rapporto si sono registrati 46 casi in cui c’è stato un riscontro da parte della stazione appaltante.
L’analisi evidenzia una leggera crescita del ribasso medio sulle gare, passato dal 21,1% del 2023 al 22,4% nel secondo quadrimestre del 2024, dopo anni di riduzione costante. Perrini e Ghionna sottolineano come sia essenziale che il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa venga applicato secondo parametri qualitativi, per assicurare un’equa retribuzione ai professionisti e la qualità delle opere progettate, a beneficio di tutto il Paese.
Consulta e scarica l'indagine del Centro Studi della Fondazione CNI
È possibile riprodurre, distribuire, divulgare i dati purché venga citata la fonte: Elaborazione Centro studi CNI su dati Infordat/CNI, 2024
Il presente testo è stato redatto da Emanuele Palumbo e Maria Morgillo che hanno curato anche l’inserimento e l’elaborazione dei dati