Pubblicato il 03 Luglio 2023

Nei giorni scorsi è stata completata con successo la procedura per l’iscrizione all’elenco dell’ANAC

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La Fondazione del Consiglio Nazionale Ingegneri ha concluso nei giorni scorsi la procedura di iscrizione all’Elenco delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza qualificate tenuto dall’ANAC. La Fondazione CNI, in particolare, ha ottenuto dall’ANAC, ai sensi dell’art.633 del citato D.Lgs. n.36/2023, la qualifica di “Stazione appaltante qualificata per l’affidamento di servizi e forniture al livello più alto” (SF1), dunque legittimata ad affidare servizi e forniture senza limiti di importo.

“L’iscrizione della Fondazione CNI nell’elenco delle stazioni appaltanti qualificate – dice Domenico Perrini, Presidente del CNI – è una notizia di straordinaria importanza. Da più parti, infatti, si lamenta l’esiguo numero di stazioni appaltanti qualificate. Di conseguenza questo riconoscimento assume un valore ulteriore. Anche perché la Fondazione si renderà disponibile a coadiuvare quelle stazioni appaltanti che ancora non risultano qualificate”.

“Il primo luglio – afferma Domenico Condelli, Consigliere CNI - è la data in cui gli articoli del nuovo Codice dei contratti hanno acquisito efficacia. Il numero delle stazioni appaltanti ad oggi qualificate, rispetto alla totalità di quelle presenti in Italia, supera di poco il 5%. Senza dubbio questa è la prima criticità che emerge dal nuovo codice legata alla necessità di accelerare le procedure di gara e di approvazione dei progetti. Difatti le centrali di committenza di modeste dimensioni non sono riuscite nei tempi previsti a completare l'iter. Ci si augura che il numero delle Stazioni Appaltanti qualificate incrementi nel prossimo futuro. D'altro canto invece, la Fondazione del Consiglio Nazionale Ingegneri si è dimostrata, ancora una volta, pronta a recepire i celeri cambiamenti del nostro tempo qualificandosi nel più alto livello previsto”.

La Fondazione CNI ha dichiarato la propria disponibilità a svolgere procedure di gara per le stazioni appaltanti che non avessero ancora avviato o completato il processo di qualificazione. Questo per andare incontro alle possibili esigenze degli Ordini territoriali e di altri Enti di interesse per la Categoria che avessero la necessità di affidare forniture e servizi senza disporre della idonea qualificazione.

Come è noto, infatti, la qualificazione delle stazioni appaltanti diventerà obbligatoria dal prossimo 1° luglio 2023, con il blocco del rilascio del CIG (Codice identificativo gara) per le stazioni appaltanti non qualificate, per effettuare le procedure di importo superiore alle soglie indicate dal primo comma dell’art.62 d.lgs. n.36/2023. In base al nuovo Codice bisogna essere qualificati per poter effettuare affidamenti di contratti di lavoro di importo superiore a 500mila euro e di servizi e forniture d’importo superiore alle soglie previste per gli affidamenti diretti (140mila euro), mentre non è necessaria la qualificazione per effettuare ordini sugli acquisti messi a disposizione delle Centrali di committenza e dei soggetti aggregatori.

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